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Walk_In Life

se non si incontrano ostacoli, vuol dire che è la strada sbagliata.

Berlusconi, il Cavaliere (inesistente)

La legge di stabilità passa al Senato con 156 voti favorevoli, 12 contrari e 1 astenuto, mentre è atteso per domani il voto alla Camera. L’Italia, orfana di un governo che dopo dieci anni si porta via tutto, compreso la dignità di un popolo, deve ora ricostruire il proprio presente in equilibrio sul filo teso dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. Eppure il cambiamento li ha travolti tutti, maggioranza e opposizione, <<Berlusconi >> scrive il giornalista Philippe Ridet di Le Monde << non si è accorto del mutamento sociale in atto. La sua età, la sua cultura, il suo entourage di fedelissimi ( tifosi devoti alla causa ) gli hanno impedito di trovare delle contromisure tempestive. Nemmeno i partiti d’opposizione hanno colto la portata del mutamento>>. Già, perché a disarcionare il Cavaliere (inesistente ) non è stata la sinistra, ma i mercati finanziari che hanno segnato la fine di una classe politica egocentrica, priva di qualsivoglia credibilità, che da sempre, almeno negli ultimi 17 anni, ha pensato bene di anteporre i propri interessi a quelli del tanto celebrato “popolo sovrano”; a dimostrazione di ciò i 27 partiti che oggi albergano alla Camera e i cui membri, politici per mestiere e gitani per passione, si mescolano come un mazzo di carte truccate. Alle annunciate dimissioni di Berlusconi non è seguito però nessun sollievo, il Popolo non ha avvertito il tipico senso di leggerezza che si prova quando ci si libera di un “peso” , c’è invece la consapevolezza che caduto Berlusconi cadono anche le scuse, << e a quel punto che faranno gli italiani?>> scrive ancora Ridet, una domanda che ha lo stesso effetto disarmante di quella sul fatidico “argomento a piacere”. di Maria Grazia Biscotti

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