Walk_In Life

Beh! Come direbbe qualcuno, “fatta l’Italia ora bisogna fare gli Italiani”.

Quale vittoria? Quale storia? Quale Benigni e quale Italia, ci chiederemmo oggi.

Una risposta su tutte: la nostra.

L’anacronistico senso di pietà risorgimentale, le fumanti bandiere, rosse di sangue e dolore, le virtù dantesche incarnate da Beatrice, tutto va in fumo, proprio tutto, quando a tenere alti i valori di un Paese non sono gli stendardi, né la brillantezza delle loro fiamme, ma l’ineluttabile, l’inattaccabile carta politica!

Già, perché tutto si può per certuni definire a tavolino, quasi fosse un territorio e i suoi confini, l’oggetto in causa, non la sua gente, fatto se non secondario, trascurabile!

L’Italia quella ricamata a rovescio,

l’Italia dei disfattisti e dei celebratori,

l’Italia del governo colabrodo,

l’Italia dei comici, opinionisti e costumisti.

L’Italia del Vaticano e di chi sta contro a tutto basta che non si paghi,

l’Italia dell’altrui povertà e mai la nostra,

l’Italia dai fari spenti e non solo quelli della notte,

l’Italia da piano bar e lasciate pure stare la Scala, (perché per quella gente che non ha da combattere contro le crinoline appannate).

L’Italia di chi non ne può più di ridere sulle lacrime di macerie e di chi di macerie non ce la fa più a fabbricare lacrime…

L’Italia che di inni ne conosce più di uno ma li canta sempre a metà perché non sa come la storia andrà a finire.

L’Italia delle ricette e gastronomia per tutti i palati del mondo e del ‘tagliate a joulienne che dà più sapore’.

L’Italia che se frazioni…o rateizzi o ti indebiti,

che se non ce la fai a pagare è meglio, se no gli strozzini che ci stanno a fare.

L’Italia di preti e fanfare,

La buona Italia, di istituzioni e case di riposo:

(sì, perché di relax si parla!), presto o tardi arriva anche quello che,

del prepensionamento sono fautori, della veggenza gli idoli, dei tribunali i martìri,

dei santi la terra, del paradiso i vagabondi.

Perché a pensarci bene… Se sono vagabondo è perché non ho soldi in tasca, se no, che italiano sono?

BISCOTTI MARIA MATTEA